Il cane che si lascia visitare volentieri dal medico veterinario, che accetta le manualità non dolorose, come l’ecografia e la radiografia, sarà più fortunato perché avrà maggiori possibilità diagnostiche di un cane che non si lascia visitare. Quest’ultimo dovrà essere sedato anche per le procedure più semplici e questo fatto mette dei limiti alle possibilità diagnostiche e terapeutica. Quindi è fondamentale insegnare al nostro cucciolo che il veterinario è una figura importante, sicuramente non sempre piacevole, ma che con il nostro aiuto e sostegno contribuisce alla sua salute. Possiamo cominciare a portare dal medico veterinario il nostro cucciolo già nei giorni successivi alla adozione per una visita senza necessariamente associare la vaccinazione o il microchip. Possiamo spiegare le nostre intenzioni al medico veterinario, che sarà ben felice di fare un’opera di prevenzione per il futuro. Il portare spesso il cucciolo in sala d’attesa, premiando se ha delle emozioni positive e riesce a rilassarsi deve fare parte della pianificazione della attività di conoscenza del nostro cane. Faremo anche un training per abituare il cucciolo, a casa, a rimanere tranquillo sopra il tavolo, ma inizialmente è sufficiente portare con noi dei bocconcini appetitosi e premiare quando il medico veterinario parla dolcemente e si approccia al cucciolo. In un ambulatorio o clinica veterinaria il problema è rappresentato dagli odori che permangono nell’ambiente. Questi odori si chiamano feromoni e servono a comunicare con gli altri cani. Naturalmente in un ospedale veterinario lo stato fisiologico prevalente sarà ansia e/o paura, che quindi diventeranno il potpourri di fondo dell’ambiente.
Come possiamo attenuare l’effetto del bouquet di odori contrastanti che assalgono i sensi del nostro cane già al di fuori della struttura?
Possiamo trasmettergli un sentimento di tranquillità e protezione. Senza false promesse, senza dire :”non succederà niente”. Il messaggio che deve passare è :” Sono qui e capisco come ti senti. Conta su di me perché questa visita, radiografia o ecografia è necessaria.”
È un lavoro semplice solamente in apparenza, perché, come è intuitivo immaginare, la tranquillità e l’equilibrio emozionale che dobbiamo comunicare parte dal nostro intimo. E se con un cane in buona salute è abbastanza semplice rimanere sereni, tutto cambia quando poi capita che il nostro cane arrivi in clinica per un motivo più serio. Per questo è utile lavorare anche con noi stessi, con la nostra preoccupazione per la sua salute e con le inevitabili scariche di pensieri che affollano la nostra mente durante la visita. Un consiglio banale è di ricordarsi di respirare.
Se siamo preoccupati anche il cane lo sentirà, e non servirà a nulla fingere sentimenti diversi. Ancora una volta possiamo dire la verità al cane. “Sono molto preoccupato e triste. Ma sono qui vicino a te e insieme possiamo farcela.” Tutti i cani avranno bisogno di noi quando sono in stato di malattia e dolore e alcuni cani sono così generosi e desiderosi di farci felici, che se ci vedono piangere o preoccuparci, si faranno forza per essere ancora una volta loro a consolare noi. È questo il loro grande grande cuore.
Ma ritorniamo al nostro cucciolo sul tavolo di visita: molto spesso i medici veterinari hanno dei giovani tirocinanti che hanno il compito di tenere fermo il cane, durante la visita. In particolare a volte viene richiesto che il cane si metta sul fianco.
Non permettiamo che questa manualità venga eseguita dal medico! Dobbiamo essere noi a chiedere al cane di stare sul fianco e sempre noi lo dobbiamo tenere fermo durante la visita. Se non ce la facciamo almeno rimaniamo dalla parte della testa per parlargli e rassicurarlo. È possibile premiare con dei bocconcini il cane anche durante il prelievo di sangue. Altro accorgimento è di terminare la visita in modo positivo con una attività che gli piace molto. Nel cucciolo è importante lasciarlo riposare. Ricordiamo sempre che le esperienze devono essere se possibile associate ad emozioni positive anche la visita veterinaria.