I Segnali Calmanti

Dopo tanti anni che io e le mie colleghe di Pet Project utilizziamo quotidianamente l’osservazione dei segnali calmanti, e dopo corsi e stage in cui abbiamo diffuso la modalità corretta di apprendimento della comunicazione del cane, finalmente condivido anche pubblicamente qualche foto che possa essere didattica, facendo le domande che spesso emergono quando se ne parla sia ai nostri clienti, sia durante i corsi

Cosa sono i segnali calmanti?

Sono un vero e proprio linguaggio che i cani utilizzano per comunicare con gli altri cani e con noi umani.

È un tipo di linguaggio prettamente preventivo, cioè che smussa la tensione, previene le aggressioni, cerca di attenuare le situazioni sgradevoli.

È un modo educato di comunicare la volontà di mettercela tutta per essere amici, di pacificare e calmare gli altri, da cui il nome segnali calmanti.

Sono in parte innati perché sono una componente importante della comunicazione per evitare aggressioni e conflitti. Quindi sono adattativi alla sopravvivenza della specie e sono stati ereditati dagli antenati lupi.

Però come tutte le lingue devono essere utilizzati spesso, ripassati, allenati e sono universali, cioè tutti i cani e tutte le razze li comprendono.

Quali sono questi segnali?

Sono più di trenta e i cani hanno la scelta di utilizzarne alcuni più di altri, in modo impercettibile o in modo franco e palese. Una volta sola o ripetutamente.

Vediamone alcuni:

Girare la testa e/o lo sguardo

Leccarsi il naso

Alzare una zampa

Rallentare i movimenti  e Fermarsi 

 

Sedersi 

Fare una Curva

Scavare

 

Sbadigliare

Inchino per Gioco

Annusare per terra

Mettersi in mezzo interporsi

Grattarsi

Marcare

e infine Scrollarsi via la tensione dopo una situazione tesa o difficile

 

Ci sono molti altri segnali calmanti ma vi invito ad acquistare il libro di Turid Rugaas : -L’intesa con il cane, i segnali calmanti 25 anni dopo-

Edito da Haqihana

https://haqihana.com/it/libri/84-l-intesa-con-il-cane-i-segnali-calmanti-25-anni-dopo.html

Turid in questo libro è molto chiara nel descriverli.

Molto spesso  mi viene posta questa domanda

-È possibile estrapolare i segnali calmanti dal contesto in cui vengono emessi?-

In realtà è chiaro che i cani li usano in un contesto di tipo sociale, ma molto spesso li emettono anche per calmare sé stessi e quindi in situazioni di stress. Dobbiamo osservare l’aumento della frequenza del segnale, l’utilizzo contestuale di altri segnali per esempio il cane potrebbe leccarsi il naso più volte, girare la testa e infine anche sbadigliare. Dobbiamo aiutare in questi casi allontanandoci dalla situazione di stress insieme al cane, lui ci chiederà aiuta non appena capirà che comprendiamo il suo disagio.

C’è anche chi tenta  di dare una graduatoria a questi segnali, ma in realtà ogni cane ha la scelta perché sono davvero numerosi e di solito utilizzerà quelli che sono stati più efficaci nel prevenire o risolvere i momenti difficili.

Anche abbaiare e ringhiare possono servire a mettere più distanza con gli altri cani e quindi  anche in questo caso dobbiamo aiutarli, cercando di risolvere la situazione.

Qualcuno mi disse che lo stress fa parte della vita di tutti. Io invito tutti noi a metterci nei panni del cane e a pensare come lui, mentre, cerchiamo sulla base delle nostre conoscenze di immedesimarci nella stessa situazione.

Non è molto facile e  per molti di noi è necessario un lungo periodo di osservazione, perché molti segnali sono fugaci  e difficili da individuare.

Consiglio sempre di avvalersi dell’aiuto di educatori ed istruttori esperti, che si siano formati direttamente con Turid Rugaas, e di evitare chi si improvvisa in questo ambito delicato.

P.S.

Tutte le foto bellissime sono di Elena Barbini, che da fotografa è diventata prima Coadiutrice del cane e poi anche Educatrice Cinofilae così la sua splendida professionalità ha acquistato l’occhio di chi sa cogliere i segnali calmanti e fermarli anche quando sottili e impercettibili

 

 

 

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