Il coniglio è un erbivoro molto evoluto

Scorrendo i post nei social dei coniglietti, sia italiani che esteri, spesso trovo domande sul tipo di alimentazione più sana e adatta ai conigli. Come possiamo proteggere il coniglio da cibi inadatti o addirittura dannosi per la sua salute? Come possiamo selezionare gli alimenti che invece sono di aiuto nell’aumentare le difese immunitarie e contribuiscono al benessere generale del nostro amico? Qualche volta ci sono tabelle pubblicate nel web, che sembrano un trattato di botanica. Lattuga no, indivia sì, e poi per le erbe selvatiche si chiede ancora più precisione. Come possiamo riconoscere un’erba tossica che potrebbe fare stare male il nostro coniglio?  Partiamo dal coniglio selvatico. Una specie altamente sociale, con tassi riproduttivi altissimi per compensare le molte perdite dovute ai predatori  Un coniglio non selezionato dall’uomo, una specie che è sopravvissuta per millenni, cibandosi di erba. Non di verdurine del supermercato lavate e centrifugate e poi poste nella ciotola. Ma di erba, che è un termine molto generico. Sappiamo che esistono erbe nutrienti e meno nutrienti. Piante con contenuti chimici diversi che possono arrivare a essere indigeste e dare malattia.  Sicuramente ci saranno stati degli incidenti e qualche coniglio sarà morto intossicato. Magari più di uno. Come si saranno regolati gli altri membri del gruppo sociale? Avranno compreso il nesso tra l’ingestione della pianta e la morte del loro compagno. Avranno preso coscienza dell’incidente e imparato a evitare quell’essenza? Oppure avranno continuato a nutrirsi di piante velenose e a morire? Credo che la specie coniglio selvatico non abbia mai accennato a diminuire, anzi in alcuni paesi è necessario contenere questa specie perché molto distruttiva in alcuni ambienti, dove non era presente o dove le condizioni ambientali hanno reso più scarsi i predatori naturali. Ma come possiamo aiutare il nostro coniglio domestico  a discernere le erbe commestibili? Sicuramente la madre è la prima insegnante e può proporre il cibo che lei stessa sa essere sicuro e nutriente. Perché la mamma possa svolgere questo ruolo, deve avere avuto accesso lei stessa ad una grande  varietà di verdure e erbe selvatiche. È quindi importante offrire alla mamma la scelta di numerose verdure e non chiudere la sua dieta a solo radicchio, finocchio. Importanza del pascolo:  avere accesso ad un prato lasciato naturale è molto importante per i conigli. Parlerò in un altro articolo della valenza psicologica del poter usufruire di un ambiente il più possibile consono allo spettro etologico del coniglio. Per quanto riguarda la dieta è sicuramente  possibile abituare il giovane coniglietto a erba commestibile e sicura, come graminacee e leguminose, per poi lasciare gradualmente il coniglietto pascolare liberamente. Bisogna avere una buona conoscenza delle erbe commestibili, per cominciare a proporle e controllare il nostro prato. Il tempo al pascolo è importante sia molto graduale e che il coniglio sia già abituato a mangiare erba, proposta sulla base di un certo bilanciamento tra graminacee e leguminose. Quindi inizialmente suggerisco 10-15 minuti totali, per poi aumentare il tempo di pascolamento. È fondamentale che il coniglio non abbia parassitosi in corso che possono alterare la fermentazione gastrointestinale. Piano piano il coniglietto inizierà ad assaggiare le varie erbe presenti nel prato e si potrà osservare che il coniglio viene aiutato nella scelta del cibo, dal suo retaggio genetico e culturale. Il prato destinato al pascolo, dovrà essere spontaneo, non trattato con diserbanti e/o disinfestanti. Una grande attenzione va posta alla protezione del nostro coniglio durante il pascolo. Suggerisco di fare indossare sempre pettorina e guinzaglio lunghissimo, di essere presenti, e se possibile di avere un ambiente recintato.
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