Quale distanza?

Molte volte i cani, tenuti al guinzaglio hanno problemi vedendo altri cani. Quando sono dei cuccioli, cercano di raggiungere gli altri cani per conoscerli. Ma non è consigliabile che le conoscenze siano mediate dal guinzaglio, perché i cani comunicano prevalentemente con il loro corpo, e l’uso del guinzaglio è di ostacolo ad una corretta conoscenza. Quindi, per fare socializzare correttamente i cuccioli, si consiglia la supervisione di un professionista del settore cinofilo

E nel caso i cani abbiano già dei problemi alla vista degli altri cani? E tirano e si avventano, magari abbaiando e ringhiando?

È possibile che la loro esperienza precedente con i consimili sia carente o ci siano state esperienze negative nel passato.

In realtà i confini interpersonali dei cani richiedono molto più spazio e distanza, rispetto a quelli di noi umani. Per esempio noi umani siamo rilassati nell’ entrare in un bar affollato, in una pasticceria o a camminare nel centro della nostra città il sabato sera, mentre in un ascensore, sentiamo insorgere imbarazzo e sguardi che si abbassano per pacificare tutte le persone costrette a stare troppo vicine.

Per i cani queste distanze sono molto maggiori che nell’ uomo. E quando sono troppo vicini, sono indotti dalla loro etologia a cercare di annusare per conoscere l’altro cane.

Naturalmente per noi umani quella vicinanza non è imbarazzante e possiamo camminare sul marciapiede, senza neppure scambiare uno sguardo con l’ altro umano con cane. Ma i cani invece sono in difficoltà.

Spesso viene suggerito di distrarli: con cibo, giocattoli, pupazzetti, palline o costretti a “guardare” negli occhi il loro umano ignorando l’altro cane.

E invece bastano le distanze.

Ecco perché alcuni esercizi di obbedienza in cui i cani sono costretti a passare molto vicino ad un altro cane, ignorandolo, sono delle imposizioni non naturali.

Per tutti gli animali infatti, la sicurezza personale viene al primo posto. È un bisogno primario anche per noi umani.

Mettere in una situazione non sicura un animale, oltre a peggiorare la situazione emotiva di quel cane, andrà a rovinare la fiducia verso di noi.

Si suscitano delle risposte ormonali legate alla paura, e invece gli ormoni dell’ attaccamento e della fiducia saranno azzerati.

Nessuno è felice e tranquillo in una situazione di potenziale pericolo. Soprattutto i cani che hanno avuto esperienze negative con i conspecifici o non sono sicuri dell’ altro.

Quindi il consiglio è di mantenere le distanze, lasciare che il cane si renda conto della situazione, e, se è ancora reattivo, tirando e/o abbaiando, allontanarsi ulteriormente dalla fonte di paura e rabbia.

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