Cuccioli e pipì

L’argomento della pipì è sempre molto dibattuto e spesso i proprietari vanno in crisi. Ma vediamo insieme i passi giusti da fare

1) La mamma, per il primo periodo di vita, pulisce accuratamente i cuccioli e tiene pulita la cuccia. Non appena i piccoli sanno spostarsi in autonomia, escono dal nido per andare a sporcare lontano da dove dormono e mangiano. In questa fase l’allevatore può aiutare inserendo un materiale, di facile riconoscimento per i cuccioli. Per esempio la traversina o i giornali nei cuccioli di piccola taglia. Oppure tappeti erbosi veri o artificiali per i cani che diventeranno più grandi. Io consiglio anche a chi ha cuccioli di piccola taglia di inserire il tappeto erboso, così da facilitare il lavoro a casa.

2) I cuccioli non riconoscono subito il concetto di dentro casa e fuori casa. Anzi per un discorso di tipo evolutivo, molti cuccioli hanno paura a sporcare in luoghi aperti e frequentati da altri cani.

Lasciare urine e feci nell’ambiente è per i cani anche parte della comunicazione e quindi possono non sentirsi al sicuro e farla non appena rientrano a casa.

3) Dopo l’adozione è quindi importante che il cucciolo ritrovi il tipo di substrato che ha conosciuto da piccolo. Se è cresciuto in un recintino con cuscini e traversine, farà pipì preferibilmente su superfici morbide come tappeti, cuscini e sì anche su divani se non ha altra scelta. Se è cresciuto in un box col cemento i pavimenti di casa andranno benissimo. Quindi la regola è aiutiamolo a trovare il gabinetto giusto sempre vicino!!! Togliamo tappeti e cucce, copriamo i divani, tiriamo su i tappetini di bagno e cucina e mettiamo tante traversine. Per chi era in box dovremo presentare l’erba o comunque un altro tipo di substrato come la ghiaia.

3) Un cucciolo può fare la pipì anche 10 volte al giorno a due e tre mesi. Poi gradualmente la frequenza si riduce a 8, poi 6. Ma questa maturazione della su continenza è molto soggettiva. Per esempio nei maschietti le vie urinarie, con la componente nervosa, maturano verso i 6-7 mesi, mentre nelle femmine qualche incidente può capitare fino ai 9-10 mesi.

Un cane adulto dovrebbe poter uscire di casa almeno 4 volte al giorno: la mattina appena sveglio, a ora di pranzo, nel tardo pomeriggio e la sera prima del sonno notturno.

4) Il primo ingrediente del successo è la pazienza.

Il cucciolo ha necessità di sporcare in queste situazioni:

  • Quando si sveglia
  • Quando ha mangiato
  • Quando ha giocato
  • Quando ha bevuto

Se siamo attenti e rapidi possiamo con gentilezza prenderlo in braccio e portarlo nella zona dove desideriamo che sporchi.

Se avete un giardino privato è l’ideale, ma anche un angolino di quello condominiale va bene.

Se la scelta è una traversa dovrà essere grande e permettere al cucciolo di girarci attorno e fare centro. Possiamo mettere più traverse nella zona, magari anche in arrivo alla zona giusta. Ricordo che il cucciolo a due, tre mesi non sempre ha la capacità di andare in quella zona, e la farà non appena avverte lo stimolo. Quindi una traversa dovrà essere non lontana dalla cuccia e un altra dove consuma i pasti.

E poi naturalmente vicino alle porte, dove piano piano il cucciolo si avvia in autonomia sapendo che si può uscire.

5) Non punite mai il cucciolo se lo cogliete in fallo. Un cucciolo non può cogliere la differenza tra DOVE fa pipì e l’ATTO di fare pipì. L’unica conseguenza sara’ che il cucciolo eviterà accuratamente di farla in vostra presenza e questo complichera’ moltissimo il processo di apprendimento. Non avremo più occasione di poterlo lodare quando la fa nel posto giusto.

6) Quando finalmente farà pipì dove desideriamo, e’ importante non spaventare il cucciolo con movimenti o esclamazioni. Sarà sufficiente un sussurro :

-bravoooo fai la pipìììì-

Fare la pipì è comunque liberatorio e piacevole e associato alla nostra approvazione darà al cucciolo il messaggio giusto!

7) Se il cucciolo perde pipì camminando, o dormendo o comunque la quantità è molto molto elevata, la visita del vostro medico veterinario è una scelta obbligata. Molte patologie sia congenite, che infiammatorie si manifestano con incontinenza

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