Essere maestri del proprio cucciolo

“È importantissimo che la mamma rimanga con i suoi cuccioli almeno 60 giorni”. Quante volte noi educatori lo abbiamo imparato e poi insegnato ai nostri clienti. Ma è davvero importante prolungare questo periodo fino a tre, a volte quattro mesi? Dipende…e da cosa dipende? Dall’impegno dell’allevatore nello svolgere il lavoro di socializzazione secondaria. Che cosa vuol dire?

Nella prima fase di vita il nostro cucciolo ha bisogno di “riconoscersi” cane, cioe’ di avere dalla mamma e dai fratellini un modello, che lo aiuti a comunicare correttamente, un modello di scelte da effettuare nella vita, e anche un modello emozionale e affettivo. La madre o almeno un adulto paziente e competente sono fondamentali per dotare il cucciolo del Kit di partenza. Molto spesso però viene trascurato il periodo sensibile del terzo mese. In questo mese il nostro cucciolo ha una apertura verso il mondo molto particolare, molto fiduciosa. Se l’allevatore non ha la consapevolezza delle enormi potenzialità del terzo mese, il rischio è di portare a casa un cucciolo deprivato di esperienze. In sostanza nel terzo mese il cucciolo può essere “vaccinato” da piccole e costanti esperienze diverse, che lo preparano ad una vita da adulto equilibrato. Sembra banale, ma non sono molti gli allevatori che caricano in auto i cuccioli a 6-7 settimane di vita… E perché non lo fanno? Perché non lo considerano importante, o non hanno tempo da dedicare alla cucciolata. Questa mia raccomandazione e’ di grande aiuto per avere dei cuccioli sereni. Non significa che allo scadere della 12.ma settimana il nostro cucciolo chiude tutte le finestre esperenziali e non impara più niente! Ma quello che avrà imparato nel terzo mese sarà di grande aiuto per tutto il percorso di apprendimento successivo. Quindi se un cucciolo trascorre questo mese in cima alla montagna, in un meraviglioso giardino pieno di fiori…beh non avrà problemi a essere portato nella natura, ma la situazione sarà ben più difficile per lui una volta che si ritrova nel centro di una città. Odori strani, rumori forti, auto e metro e negozi e tanta tanta gente, che metteranno in difficoltà il povero cucciolo, bombardato di stimoli sensoriali. Il mio consiglio è di assicurarsi che il cucciolo sia cresciuto con mamma e fratellini fino ai due mesi di vita e poi portiamolo a casa dove avremo davanti un lavoro costante e graduale! Costruire una relazione con lui, diventare dei centri di interesse e proporre sempre esperienze positive, adeguate alle possibilità di comprensione del cucciolo. Se esageriamo, l’effetto sarà contrario a quello che vorremmo ottenere! Anziché considerare quella esperienza positiva e piacevole, il cucciolo ricorderà un evento sgradevole o stressante. Passerà anche il messaggio che noi non siamo in grado di proteggerlo e garantire un rifugio emozionale sicuro. Chi decide di portare a casa un cane, ha davanti a sé la responsabilità di ammaestrare, cioè diventare maestro del proprio cane. È un compito meraviglioso e gratificante, ma ricordo che i tempi pedagogici nel cane sono più brevi che nell’uomo. Quindi rispettiamo il “magico” terzo mese e dedichiamoci totalmente al nostro cucciolo.Sarà un tempo, per noi breve, ma per lui fondamentale!

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