“Il mio cucciolo distrugge tutto e morde anche noi”
Quante volte ho sentito queste parole e ora anche io ho un cucciolo, che a volte prova questo sentimento. Perché un cucciolo è arrabbiato? Premetto che usare la bocca nei cuccioli serve a conoscere il mondo è quindi normalissimo che mastichino qualunque oggetto, sia a casa che per strada. ( Parleremo anche di come evitare che i cuccioli diventino degli adulti compulsivi e mangiatori di schifezze)
Ma la rabbia è normale? Sì certo la rabbia è un’ emozione normale se ben riconosciuta e accettata.
Cominciamo ad osservare il nostro cucciolo. Vorrebbe esplorare il mondo e giocare in sicurezza. Ma forse non sempre si sente sicuro.
Magari la mamma non è stata in grado di tutelarlo perchè non ce la faceva ad essere una mamma protettiva, paziente e presente. Il cucciolo allora ha conosciuto la solitudine.
Una solitudine che non aveva una fine, che non terminava mai.
Ha anche scoperto che pianti e abbai non erano sufficienti al ricongiungimento. Ha cominciato a provare tanta rabbia e tristezza senza capire il perché. Ha cominciato a essere prepotente con i suoi fratellini e sorelline per sfogare la frustrazione.
Ma neanche questo è sufficiente a colmare il vuoto nel suo piccolo cuore.
Quando finalmente viene adottato da un essere umano si sente nuovamente vulnerabile con tutte queste novità: persone nuove, casa nuova, nuovi anche i cani presenti. E allora il cucciolo per un po’ studia la situazione, riproduce il suo schema di rabbia come difesa e maschera. Mangia gli oggetti, morde gli altri cani, usa la bocca sulle persone che lo toccano troppo. Odia il guinzaglio, odia la spazzola, odia l’asciugamano, odia essere preso in braccio…
Piano piano scopre che il suo nuovo umano comprende perché e’ arrabbiato. Non lo sgrida mai, non lo costringe, non lo umilia … Lo ama e lo accetta anche così arrabbiato. Ma sopratutto non lo lascia mai solo. Quando il cucciolo sta per sentirsi di nuovo triste, lo sostiene, lo loda e gli dà tanta sicurezza. Quando il cucciolo esplora il nuovo sentiero e prova una strana incertezza:” vado o non vado” il suo umano è lì: sorride e lo incoraggia.
Quando il cucciolo è tanto stanco, ma la rabbia lo sostiene e lo spinge ad agire, a mordere, a correre senza meta fino allo sfinimento, il suo umano lo osserva ed è lì a capire. Apre le braccia e accoglie la rabbia e la frustrazione
Con il tempo il cucciolo si sente accettato, non più arrabbiato, ma solo se la pazienza sarà stata la principale virtù dei suoi educatori, umani e a 4 zampe ( se si ha la fortuna di averli)