Il guru della Cinofilia italiana

1) Il guru della cinofilia italiana è un uomo, non importa il suo aspetto o le sue competenze. Già essere un uomo farà sí che le sue parole facciano strage di giovani, e meno giovani proprietarie. Pronte a convertirsi al credo del guru. Avrà delle adepte e aiutanti donne, di solito giovani e molto attraenti, per fare breccia anche nell’immaginario maschile e far vedere che lui puó….

Se è sposato, normalmente la moglie è una giovane adepta e verrà coinvolta nei seminari, oppure se non più giovane, sarà a casa e mai nominata.

2) Guru donna?

Ci può essere qualche donna tra le guru italiane, ma sarà rarissima e di solito non si riesce a distinguerla da un uomo, si mimetizza come un capo sioux e parlerà come Pablo Escobar. Se una donna guru è molto femminile fara’ di tutto per mascherarsi, e comunque in qualsiasi momento potrebbe perdere di accreditamento, in favore di un guru uomo.

3) Lo stile del guru

E’ consono al tipo di cinofilia che esercita:

Il primo è naturalmente il guru macho man:

Quando non è vestito da Mondioring indossa magliette aderenti sul torace e pantaloni a vita bassa, così può capitare che facendo un tira e molla le sue grazie restino esposte, per il visibilio delle proprietarie di pastori tedeschi, Grigioni, dobermann, pastori belga ( soprattutto malinois) e molossoidi vari, ma tutti rigorosamente da “sottomettere” e stabilire chi è che comanda. La teoria del lupo Alpha, a volte è sulla maglietta, ma è indelebile anche nel cervello.

Il guru sportivo:

Veste tutto in nero o rosso o blu con piccoli accessori fluo che lo possano distinguere, e di solito ha i capi sponsorizzati e il suo nome spicca nella nebbia. Potrebbe fare agility, o qualsiasi disciplina sportiva che prevede un impegno fisico con il cane. Non si stanca mai e urla i comandi da una parte all’altra del campo, sfiancando cani e proprietari, che alla fine della giornata avranno indossata direttamente la maschera con l’ossigeno. Di lui c’è la versione acquatica con mute molto aderenti, e sguardo assassino. Di solito i cani che educa sono pastori conduttori, come Border Collies, Australian Shepherds, Australian Cattle dogs et similia. Spiegherà alle sue grupies che il cane deve sfogarsi e stancarsi fino alla morte. Nella versione acquatica metterà sotto sforzo Labradors e altri cani da acqua

Il guru cacciatore:

E’ in stile British, ma tecnico e con accessori esclusivi. Di solito fa retrieving o insegna proprio la caccia, o parla dell’importanza del predatorio, ma naturalmente sempre per il benessere del cane. Con lui si andra’ nella brughiera, e più che fare divertire i cani, lo potremo ammirare mentre fuma la pipa e usa il binocolo per lanciare anatre morte ai cani. Sarà molto apprezzato dai proprietari di Retriever e cani da ferma.

Il guru naturista è talmente in sintonia con la natura, da vestire pochi capi e spogliarsi spesso e volentieri, per fondersi totalmente con il cane. Sarà stile Viking oppure Nativo americano e potrebbe anche usare un trucco mimetico. Con lui le adepte dormiranno in tenda con il loro cane e sogneranno di ricevere nella notte la visita di Fauno. Durante la giornata non sono previste pause caffè, ma la raccolta di cio’ che la natura ha da offrire. Questo guru non ha una razza specifica anzi preferisce il meticcio di qualità, che è il meglio che la natura ha da offrire, ma non disdegna i lupi cecoslovacchi.

Ci sarà anche il guru alternativo, trasandato, con vestiti oversize da pusher, tatuato nei punti giusti e a volte francamente puzzolente. La sua adepta avrà i capelli nero-blu o le dreads e diversi piercing, soprattutto al naso. Non è tuttavia permesso legare il cane all’anello al naso. Lui è un esperto rigorosamente di molossoidi, meglio se reduci da combattimenti e pieni di cicatrici, oppure di enormi mastini del Kazakistan, o di cani terrorizzati provenienti dal sud del mondo.

Come si riconosce un guru

4) Il guru giudica il cane con un’unica occhiata. Lo guardera’ a lungo, lo farà andare su e giu’ nel silenzio più totale degli astanti, con o senza altri cani e in un secondo poi darà il suo giudizio. Non spiega il perché e il per come. Il silenzio fa parte dell’aura del guru. Il giudizio non ha seconde possibilità, una volta dichiarato, il guru non tornerà sui propri passi, e men che meno ammetterà eventuali errori di valutazione.

5) Il guru non darà mai consigli gratuiti al corsista/proprietario del cane. Fa parte del fascino del guru cercare di insinuare che il cane ha bisogno di cambiamento, ma resterà molto sul vago e cercherà di far capire, che solo con lezioni private a Canicattì, a 2000 euro scontati, potrà avvenire il magico cambiamento.

6) Il guru non condivide i pasti con i proprietari dei cani.

Mangera’ con i responsabili del corso/stage/seminario. Non sia mai che si veda un guru mangiare, perderebbe di fascino. In ogni caso durante il pranzo potrebbe scappare qualche consiglio e questo automaticamente potrebbe squalificare il guru cinofilo. Inoltre non perderà occasione per consigliare i colleghi organizzatori sulle modalità del prossimo corso, vista l’incompetenza dei proprietari e dei loro cani.

7) Il guru racconta solo i successi del suo lavoro

Parlerà del numero di cani educati, addestrati, salvati, rimessi a nuovo. Non sentirete mai il guru ricordare un insuccesso, una sconfitta, un caso impossibile da risolvere

8) I cani del guru

I Guru di solito non portano i propri cani ai seminari, infatti l’alone di magia potrebbe scontrarsi con la realta’ della vita quotidiana. Se li portano è per esibirli o fare vedere che sono il cane ideale che chiunque vorrebbe avere. Oppure portano cani che mai dovrebbero o vorrebbero stare tutto il giorno ad uno stage, a scopo “educativo”. Di solito le adepte stesse si offrono come volontarie e sacrificano volentieri i propri cani.

9) I guru sono tuttologi

Il loro sapere spazia dall’alimentazione, alle diagnosi veterinarie, alle cure alternative con improbabili intrugli ricostituenti e vitaminici, nessuno con basi scientifiche e alcuni scoperti da loro stessi -Prova! Mi sono sempre trovato bene-

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