La relazione con i conigli ♥️

Da quando sono arrivati Fior e Celeste sono entrata anche nei social dedicati ai conigli. In quasi tutti i gruppi e le pagine si danno molti consigli pratici e utilissimi per il buono stato di salute del coniglio. Ma molto spesso non vedo indicate corretti suggerimenti sugli aspetti comportamentali. Si parla di addestramento, di ostacoli e training ai percorsi di agility, di Pet Therapy, senza magari immaginare che per arrivare ad avere una relazione reale e basata sul rispetto, possiamo avere con questa specie un approccio cognitivo ed emozionale come in tutti gli animali domestici. La nostra relazione  è a 360 gradi. Non possiamo avere la collaborazione di un coniglio per l’agility, ma non sapere come sia giusto e corretto avere un dialogo per esempio per spazzolarlo e avere un contatto anche di tipo igienico-sanitario o una visita medico veterinaria. Molti autori parlano di stress, stress per il viaggio, stress per la spazzolatura, stress per il cambio di ambiente. Allora possiamo spendere qualche parola per approfondire il concetto di stress. Quando si ha uno stress ? Normalmente quando siamo sottoposti ad eventi improvvisi, non pianificati. Se questi eventi sono  gradevoli lo stress è da considerare positivo. Per esempio un viaggio inaspettato o una cena che non prevedevamo. E la chiamiamo “sorpresa” . Se invece l’evento è sia inaspettato, sia sgradevole allora lo stress ci influenza negativamente. E ne soffriamo sia a livello fisico che mentale In tutti gli animali in età evolutiva esiste il fenomeno dell’attaccamento scoperto dal famoso psicologo John Bowlby.  In sostanza tutti i cuccioli sia umani che non, l’importanza della figura di attaccamento è da attribuire alla sicurezza di tipo affettivo e non solamente al nutrimento. Ovviamente la prima figura di attaccamento è la madre, ma poi possono subentrare delle figure diverse. Dopo l’adozione il proprietario deve imparare a  diventare una figura di attaccamento per il proprio coniglio. Inizialmente si sostituisce alla madre coniglia, se è un cucciolo. I conigli vengono allattati per 40-50 giorni, ma la madre entra nel nido solo due volte al giorno per allattarli. In questo modo li protegge dai possibili pericoli. Un predatore non immagina che lei abbia i cuccioli. Solo verso i due mesi a coniglia si occupa di educare i suoi figli, insegnare quali cibi sono innocui e quali no. Quali siano le strategie più utili nella vita. Questa è anche l’età in cui i conigli domestici vengono adottati ed è quindi l’essere umano che diventa genitore di quel coniglietto. Nel caso dell’adozione di un adulto è poi ancora più importante scoprire come diventare una base sicura,  per avere un futuro rapporto basato sulla fiducia e sul rispetto. Un coniglio adulto ha già un vissuto, e spesso non ha avuto esperienze piacevoli con la nostra specie. Per sviluppare una buona relazione di attaccamento dobbiamo imparare la comunicazione di questa specie. È diverso comunicare con un cane rispetto ad un coniglio? Sì sono molto diversi e la differenza principale è proprio quella che li divide in cacciatori e prede. Quindi dobbiamo riconoscere quali siano i comportamenti dei predatori. Il predatore si muove velocemente solo quando è in fase di inseguimento e cattura della preda. Normalmente un predatore, per avere successo rimane silenzioso e in agguato, segue i movimenti della preda, ma non fa rumore proprio per non scoprirsi. Se fa rumore è perché la caccia è di gruppo e chi fa rumore cerca di spingere le prede in una direzione precisa dove ci saranno gli altri membri del gruppo in attesa. Un cane che sta fermo e guarda la gabbia in silenzio, con i muscoli contratti e non risponde al nostro tentativo di distrarlo, sta mettendo in atto un comportamento predatorio. La fase dell’inseguimento avverrà nel momento in cui la preda inizia a correre. I conigli, i gatti, i cavalli, le cavie conoscono bene il comportamento dei predatori e rimangono fermi immobili , sperando di non essere visti o muovono sempre con cautela per allontanarsi in modo lento e graduale. Se questo non ha successo e il predatore inizia ad avvicinarsi troppo allora la fuga della preda è improvvisa, esplosiva e finalizzata a salvarsi la vita. E allora per arrivare a noi, è  importante conoscere bene la comunicazione per individuare che cosa  il nostro coniglio vuole dirci. Per potersi fidare il coniglietto deve riconoscere nella figura umana innanzitutto una assenza di predatorieta’. Nella prevenzione dello stress è utile sapere che un coniglio fermo e apparentemente tranquillo potrebbe invece provare emozioni come la paura o la rabbia. È importante conoscere bene la comunicazione per individuare che cosa  il nostro coniglio vuole dirci. Se vogliamo diventare amici del nostro coniglio dovremo evitare  inseguirlo con la mano nella gabbia o braccarlo in una  stanza o scovarlo per la casa. È utile salutare ed annunciarsi con la voce, prima di avvicinarsi o di approcciarlo. È vero che hanno una vista sviluppata, ma il nostro scopo è diventare un amico, non qualcuno di cui preoccuparsi stando sempre in allerta. Un altro accorgimento è di muoversi facendo delle curve e non arrivare diretti sopra l’animale. E mantenere sempre la distanza inizialmente. Lasciare che sia il coniglio ad avvicinarsi a noi e premiarlo con la voce e con un bocconcino appetitoso, che può essere anche un po’ di pellet adatto a loro e di buona qualità. L’uso del cibo in questa specie è molto utile perché in tutti gli erbivori è fondamentale mantenere una continua ricerca del cibo. Anche nei cavalli è utile passare attraverso giochi e passatempi che abbiano come focus il cibo. Attraverso una relazione di fiducia e la perfetta conoscenza della comunicazione potremo offrire al nostro coniglietto esperienze graduali, che fermeremo prima che diventino situazioni di stress. La stessa spazzolatura se eseguita con gentilezza e costanza può diventare una abitudine, magari non del tutto gradita, ma di sicuro non legata ad un eccesso di stress. Leggere di conigli che vengono spazzolati una volta all’anno e giustamente si ribellano, mi fa pensare che non ci sia la capacità di immedesimarsi nel proprio coniglio pet. Le esperienze devono essere limitate nel tempo, graduali, e costanti. Ma alla base ci deve essere la comprensione della comunicazione. Un coniglio che si immobilizza nel freezing ci sta dicendo che siamo andati un po’ oltre la sua soglia di sopportazione, e dobbiamo fermarci. Magari la prossima volta vedremo che accetta di rimanere in quella situazione un po’ di più e potremo premiarlo in cibo. L’utilizzo del cibo può anche fornirci un utile strumento di misura dello stress: infatti nessun animale spaventato riesce a mangiare. Questo ci permetterà così di avere l’esatta misura di come procedere.
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