Per chi ancora porta al guinzaglio il proprio cane con collare anziché pettorina ad H, ecco un nuovo studio pubblicato nel dicembre 2019 sulla rivista Veterinary and Animal Science.
“Pressure and force on the canine neck when exercised using a collar and leash” Autori: A. Hunter, S. Blake e R. Ferro De Godoy. ( piu’ sotto il link alla libera lettura).
Lo scopo dello studio era di valutare la pressione e la forza, che 3 collari di diversi materiali possono produrre sul collo del cane. Sono stati utilizzati tre modelli di collare della stessa misura, ma con diversi materiali di utilizzo: 1) uno di Poliestere a doppio strato e Nylon intrecciato ( DN), più spesso al centro, in corrispondenza dell’imbottitura. 2) uno era a strato singolo di Nylon ( SN), piatto, con lo stesso spessore su tutta la circonferenza e infine un 3) di tela a strato singolo, con un design concavo, più spesso esternamente, dove ci sono le cuciture, e più sottile al centro. I 3 collari erano prodotti dalla stessa azienda inglese ( Great and Small, Uk), alti 20 mm, con una fibbia di plastica per la regolazione della circonferenza del collo, un anello di metallo per agganciare il guinzaglio, e lo sgancio rapido in plastica e metallo.
I cani coinvolti erano 8, di diverse razze, tra cui l’Hovawart, il Barbone grande mole, il Bracco Tedesco a pelo duro, il Terrier Nero Russo, ma anche incroci come Rottweiler /Cane Corso e Labrador / Border Collie. L’età era compresa tra i due e i 12 anni, con una media di 6,5+ o -3,38. Il peso medio era di 31,4+ o – 11,4 kg, la circonferenza del collo da 35 cm a 58 cm. Tutti i cani erano sani, senza segni di zoppia e sapevano camminare correttamente accanto al conduttore. Il conduttore rimaneva fermo vicino all’anteriore sinistro del cane prima di iniziare a muoversi. Il guinzaglio era tenuto in modo da avere un contatto minimo con il cane.
Tutti i collari sono stati regolati dalla stessa persona, in modo che potessero comodamente passare due dita tra il collo del cane e il collare secondo le linee guida dell’American Kennel Club del 2019.
Lo strumento, per valutare la pressione sul collo da parte dei collari, era un sensore per l’analisi della pressione. Per ridurre l’influenza dell’ handler, tutti i cani sono stati portati al guinzaglio dalla stessa persona. La tensione sul guinzaglio era costante (tra i due e i quattro Newtons( N), grazie ad un sistema di misurazione di tensione.
Il movimento richiesto è stato di camminare sia in senso orario, sia antiorario e procedere in linea dritta. Questi movimenti sono stati random, così come la scelta dei tre collari .
I risultati sono stati analizzati con il test di Shapiro-Wilk e la distribuzione è risultata normale. E poi con ANOVA per comparare l’interazione tra collare , direzione e ciascuna delle variabili misurate.
I risultati sono interessanti perché, se il cane si muove correttamente, la pressione e la forza sul collo rimangono pressoché costanti. Ma se il cane si distrae, inizia a tirare o a saltare, ecco che il carico aumenta. Tirare o strattonare sia da parte del cane, che del conduttore, su un collare sottile, provoca traumi maggiori al collo e la ricerche ci dicono che anche 2 gr di peso possono ridurre del 50% la funzionalità di un nervo, soprattutto considerando il collo, dove al di sotto del collare passano sia i nervi cervicali, sia i nervi spinali.
E’ interessante notare in questo studio, come il collare imbottito sia stato quello che più ha influito sulla pressione e forza, perché le zone imbottite hanno creato dei punti di maggiore e minore spessore, andando a concentrare la pressione e la forza in aree più ridotte del collo. Queste pressioni risultano addirittura maggiori alle fiaccature da sella nel cavallo, che hanno come sintomi rigonfiamento locale, dolore toracolombare e arruffamento del pelo, esattamente gli stessi sintomi che si osservano nei cani che hanno sperimentato un uso improprio del collare. Ad oggi non ci sono studi sugli effetti della pressione sulla cute del cane, nell’uomo si osserva che, se la pressione sulla pelle supera la pressione capillare, vi e’ sofferenza e morte del tessuto. E’ interessante sapere che lo spessore della pelle del cane è compresa tra 0,5 e 5 mm, ma, nella parte inferiore del collo, proprio dove il collare va a comprimere durante l’esercizio, lo strato è più sottile. Inoltre c’è una relazione inversa tra la pressione e la durata di applicazione che può influire sullo sviluppo di lesioni. Una pressione scarsa, ma esercitata per un periodo di tempo lungo, può dare luogo allo stesso danno di una pressione più alta, applicata per un breve periodo di tempo.
Nello studio inglese c’è stata una differenza significativa tra la direzione del movimento e la forza su ogni collare. Con il movimento antiorario, cioè lontano rispetto al conduttore, si aveva la forza più alta, mentre quando la traiettoria era dritta si aveva la forza minore applicata al collo dei cani. Quando il conduttore era esterno al cane, poteva influire sulla direzione col movimento del corpo, e quindi minore forza era richiesta nel contenimento.
Gli autori concludono con l’avvertenza di scegliere correttamente il collare ( io aggiungerei lo strumento visto che sono a favore della pettorina ad H) considerando che il collare imbottito causava addirittura una maggiore pressione in alcuni punti del collo.
Per approfondimenti lo studio originale è di libera consultazione al link seguente.
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2451943X19301334